“Nella mia vita va tutto bene, ho un’ottima posizione lavorativa, i miei colleghi e i miei datori di lavoro mi stimano moltissimo. Ho una moglie meravigliosa e due figli fantastici. Ho comprato la casa dei miei sogni e non ho nessun problema economico. Eppure mi sento sempre insoddisfatto, sempre alla ricerca di qualcosa che non riesco a trovare. Ma non capisco perché mi accada tutto ciò, lei è in grado di spiegarmelo?”
Così ha esordito Giuseppe nel suo primo colloquio. Andando avanti e indagando meglio, è venuto fuori il forte senso di dover sempre dimostrare quanto vale, la paura di non essere all’altezza e il bisogno continuo di conferme esterne che gli facciano sentire che ha fatto un buon lavoro.
Le motivazioni che spingono a chiedere aiuto
Ci sono motivi diversi che portano una persona a venire in terapia, come Giuseppe, tutti mi portano il desiderio di dare risposta a domande alle quali non riescono a rispondere, ma difficilmente una persona si rivolge a me per qualcosa che è accaduto nel suo passato.
Le motivazioni che spingono a chiedere aiuto riguardano il presente, comportamenti, pensieri e sentimenti che affliggono e di cui non ci si riesce a liberare, che fanno sentire in una sorta di gabbia psicologica.
Chi ha avuto un’infanzia difficile è convinto che, essendo passato ormai molto tempo, tutto ciò che è legato a quelle esperienze sia irrilevante o comunque passato, superato.
Cosa fa sì che una persona si senta senza via d’uscita?
I ricordi non elaborati e immagazzinati con modalità non funzionale nel nostro cervello, presenti in modo non cosciente nella nostra memoria, ci fanno percepire solo che qualcosa non va; con la conseguente sensazione di continuare a sentire sentimenti negativi e avere pensieri intrusivi che portano angoscia, ansia o stati depressivi.
Così come Giuseppe, anche se siamo pienamente realizzati sul piano personale e professionale, possiamo ritrovarci ad essere introversi, avere reazioni molto infantili, percepire sensazioni fisiche, emozioni e pensieri che ci fanno sentire impotenti, non sufficientemente sicuri o incapaci, e che ci fanno precipitare in un loop dove queste sensazioni, emozioni e pensieri continuano a ripresentarsi.
Il trattamento EMDR
Gli eventi negativi del passato che danno il via alle sensazioni negative che proviamo nel presente possono essere molteplici e originare o da un trauma maggiore, che di solito sfocia nel disturbo post-traumatico da stress (dove siamo stati in pericolo di vita, o abbiamo temuto per la vita di qualcun altro, ad es. abusi o catastrofi naturali), o da un insieme di eventi traumatici minori legati all’infanzia (come ad esempio aver subito prepotenze, scoprire che un amico ci ha tradito, essere stati presi in giro, essere stati rifiutati dalla persona, sentire i genitori litigare ecc.).
Molti colleghi, come me, lavorano con il trattamento EMDR, acronimo inglese di Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari, ottenendo risultati positivi. Gli evidence based dimostrano come milioni di pazienti hanno risolto i loro problemi dopo il trattamento con EMDR. Scopo del trattamento è elaborare il ricordo traumatico attraverso la guida del terapeuta in modo che le sensazioni fisiche, le emozioni e i pensieri disturbanti non vengano più trattenuti nelle reti mnesiche ma sciolti, liberando la persona in modo definitivo.
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Psicologa clinica e psicoterapeuta a indirizzo cognitivo costruttivista, esperta in psicologia giuridica, CTU per il Tribunale di Brescia, formatrice. Si occupa di disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi dell’umore, disturbi dell’apprendimento.
Vorrei sapernd di più e liberarmi ankio