L’ansia e l’amore
Come il disturbo sociale può interferire nella relazione
Avere una relazione sentimentale, benché si soffra di ansia sociale, ovviamente si può. Ma una volta entrati nelle relazione, l’ansia si dissolve, o persiste sotto traccia nel rapporto?
E’ una domanda di grande rilevanza e attualità, non solo considerando l’aumento delle persone che scoprono di soffrire d’ansia, ma anche alcuni stereotipi culturali che spingono i soggetti socialmente ansiosi a immaginare che la nascita di una relazione sentimentale con un partner “valido” possa – verrebbe da dire, magicamente – sciogliere tutti i problemi precedenti. E’ davvero così?
La paura dell’altro
L’ansia sociale – ovvero quel tipo di disagio che molte persone provano nell’avere a che fare con il prossimo, percepito come soggetto giudicante e “nemico” – può essere un deterrente per ciò che riguarda la vita sentimentale: limitando la cerchia delle proprie conoscenze, si limiterebbero le possibilità di nuove relazioni. Ciò nonostante, molte persone affette da ansia sociale vivono comunque relazioni di coppia, di convivenza e di matrimonio.
Recenti studi, perciò, hanno inteso indagare come sia la qualità della relazione per le persone che soffrono di questo tipo di ansia e le eventuali ricadute sul resto della loro vita: i risultati sono stati alquanto interessanti.
Ne è emerso, infatti, che nonostante fossero già all’interno di una relazione, la maggior parte delle persone – sia uomini, sia donne – percepisse ancora comunque un “pericolo” l’idea di avvicinarsi emotivamente e intimamente sempre di più al prossimo: segno che il presumibile appagamento sentimentale non era “prova” sufficiente del fatto che non è da dare per scontata la sofferenza data dall’aprirsi all’altro. Non solo.
Anche all’interno della relazione stessa, molte persone – ma in questo caso, per la maggior parte donne – giudicavano insufficiente il supporto che ricevevano, o che erano in grado di dare al partner: un’insoddisfazione sempre più alta man mano si intervistavano soggetti con ansia sociale sempre più elevata. E sempre le donne dichiaravano di sentirsi meno appagate nella relazione romantica perché incapaci di avere una vera self-disclosure verso l’altro.
Fine dell’happy end?
Bisogna dunque pensare che non c’è rimedio all’ansia sociale, se perfino le persone che ne soffrono non ne guariscono, nonostante la nascita di un amore? Assolutamente no. E il perché è evidente: è la premessa che trae in inganno.
L’ansia sociale, infatti, non è un problema che nasce dal prossimo, ma dal soggetto che percepisce il prossimo: pensare che un’altra persona, facendoci sentire accettati, risolva tutti i nostri problemi con gli altri, è utopistico. Se si vuole mettere un freno all’ansia sociale e migliorare la qualità delle proprie relazioni con gli altri è molto meglio capire se si è disposti innanzi tutto a fare un passo in prima persona per intraprendere un cammino fuori dalla paura. Ancora meglio se seguiti da uno specialista.
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Psicologa clinica e psicoterapeuta a indirizzo cognitivo costruttivista, esperta in psicologia giuridica, CTU per il Tribunale di Brescia, formatrice. Si occupa di disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi dell’umore, disturbi dell’apprendimento.