“Ho sempre volato fino all’anno scorso e non mi ha mai creato problemi. Ora non so cosa sia successo ma la sola idea di prendere l’aereo mi spaventa da morire. Non so che cosa di specifico mi fa paura, non ho paura che cada giù, ma mi fa impressione l’idea di essere chiusa là dentro e sospesa per aria; e poi sono un tipo ansioso, non vorrei che mi venisse un attacco di panico mentre l’aereo è appena decollato...”
Marika L.
La paura di volare riguarda due italiani su tre. Può manifestarsi con un leggero malessere, caratterizzato da tachicardia o capogiri, o arrivare ad assumere le caratteristiche di un vero e proprio attacco di panico. Nonostante le statistiche confermino che l’aereo è uno dei mezzi di trasporto più sicuri, dopo l’autobus e la metropolitana, volare può trasformarsi in un vero e proprio incubo per molte persone.
Chi ha paura di volare può avere reazioni negative intense sia prima che durante il volo e ciò può condurre ad evitare di prendere l’aereo, compromettendo viaggi, visite a familiari lontani e attività lavorative.
Le ripercussioni più gravi si manifestano a carico di chi, per lavoro, è costretto a prendere un aereo: per sopravvivere al volo queste persone di solito assumono assumono ansiolitici o sonniferi, che però non aiutano a vincere la paura di volare.
Per riuscire a liberarsi da questa paura, bisogna prima capire quale sia la sua origine. Questa paura otrebbe essere legata alla acrofobia (paura dell’altezza) o alla claustrofobia (paura degli spazi chiusi). O potrebbe dipendere dal terrore dall’essere colti da un attacco di panico e di perdere il controllo di se stessi mentre si è in volo. Alcuni hanno il terrore di essere vittime di attacchi terroristici o di schiantarsi durante il volo, altri provano estrema ansia al momento del decollo o dell’atterraggio.
Qualunque sia la motivazione che mantiene in vita la paura, è quasi certo che siano presenti pensieri disfunzionali e distorti che contribuiscono a mantenere vivi i timori. L’individuazione e la sostituzione di queste credenze con pensieri più razionali permette di gestire la paura.
Uno degli elementi chiave che consentono di superare la paura è l’esposizione allo stimolo temuto. Va ricordato che l’evitamento mantiene la paura e la intensifica.
Si inizia attraverso una procedura immaginativa, chiedendo alla persona di visualizzare mentalmente la scena che gli procura ansia, creando una lista degli stimoli ansiogeni, ordinati a seconda dell’ansia che producono.
Utilizzando la tecnica della desensibilizzazione sistematica si inizia ad esporsi gradualmente a questi stimoli fino a che non vengono più avvertiti come spaventosi, e si raggiungere l’obiettivo di salire su un aereo.
Nel caso in cui la paura di volare si accompagni ad ansia anticipatoria, vissuti di estrema paura e/o veri e propri attacchi di panico, risulta opportuno apprendere le tecniche di gestione dell’ansia.
Qualche consiglio per volare più sicuri:
Il giorno del volo
È meglio scegliere un posto al centro dell’aereo per sentire meno gli scossoni, o accanto al finestrino se si desidera vedere cosa accade fuori. E sempre meglio evitare i posti sulle ali o sui reattori, in modo da non focalizzare l’attenzione sul loro funzionamento!
Una volta sull’aereo
– Prima del decollo: esprimere sempre i propri timori al personale di bordo. Esternare uno stato d’animo permette di sentirsi più leggeri. Cercare di distrarre la mente dai pensieri disfunzionali, provando, ad esempio, di ripetere una poesia imparata alle elementari, o chiacchierando con il proprio vicino di posto.
– La fase di decollo è di solito la più temuta, anche se solo il 28{409c93ed20826ecdafb940ec1872aa16d68c3ccade84d5fd20b82a077e0b4e8c} degli incidenti avviene in questa fase. In questi momenti diventa importante evitare di focalizzare l’attenzione sul rombo dei motori e sui movimenti dell’aereo, che sono normalissimi.
– In volo solitamente la tensione tende a scendere, nonostante ciò, può capitare che una turbolenza possa perturbare la velocità di crociera. Si potrebbero considerare i vuoti d’aria come delle buche di una “strada” nel cielo: un po’ fastidiosi, ma non pericolosi.
– La fase d’atterraggio come quella del decollo è di solito vissuta con molta ansi. L’attenzione si focalizza sugli scossoni quando s’incrociano le nuvole e sui rumori del carrello d’atterraggio. Bisogna ricordare che tutto è normale e che il volo sta volgendo alla fine.
Alcune curiosità:
- c’è il 90{409c93ed20826ecdafb940ec1872aa16d68c3ccade84d5fd20b82a077e0b4e8c} in più di possibilità di morire in un incidente automobilistico, che in uno aereo.
- secondo le statistiche, bisognerebbe volare tutti i giorni per 35.000 anni per essere sicuri di avere un incidente
- nel 2006, la Commissione europea ha adottato un elenco deille compagnie aeree vietate nell’Unione europea. Per consultare questo elenco (aggiornato regolarmente): http://ec.europa.eu/transport/air-ban/list_it.htm
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Psicologa clinica e psicoterapeuta a indirizzo cognitivo costruttivista, esperta in psicologia giuridica, CTU per il Tribunale di Brescia, formatrice. Si occupa di disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi dell’umore, disturbi dell’apprendimento.