“Non hai idea delle porcherie che la gente ha sulle mani”
The Aviator (2004)
The Aviator
Howard è un pilota d’aerei. Si lava di continuo le mani, ha il terrore di essere infetto, tocca solo le sue posate, beve il latte solo da bottiglie di vetro ermeticamente sigillate, utilizza dei fazzoletti per toccare le maniglie e aprire le porte, una zona della sua casa è completamente asettica e la cloche del suo aereo è rivestita di cellophane perché “non hai idea delle porcherie che la gente ha sulle mani”
Howard Huges è il protagonista di The Aviator, film del 2004 dedicato all’omonima leggenda americana, interpretato da Leonardo Di Caprio e diretto da Martin Scorzese. Il film inizia con una scena assai evocativa dove il piccolo Howard all’età di nove anni, tutto nudo, viene lavato in modo estremamente accurato dalla madre con un sapone nero. Sapone che Howard utilizzerà sempre, anche da adulto, per effettuare i suoi rituali di pulizia delle mani (il protagonista va in giro con un pezzo di sapone nero nei pantaloni). In questa scena iniziale la madre durante il lavaggio accurato del figlio lo mette in guardia sulle terribili conseguenze del colera e del tifo, che nel 1913 aveva invaso la loro cittadina.
Howard è affetto da un disturbo ossessivo compulsivo, nello specifico le ossessioni e i rituali compulsivi di lavaggio riguardano il terrore di essere contaminato e di poter sviluppare per questo delle malattie.
Introduzione al disturbo ossessivo compulsivo DOC
Il disturbo ossessivo compulsivo si caratterizza per la presenza di ossessioni e compulsioni, anche se in alcuni casi si può avere la sola presenza di ossessioni senza compulsioni. Nel precedente Manuale Diagnostico Statistico (DSM I- V) era inserito tra i disturbi d’ansia, ma nella nuova edizione (DSM – 5) viene fatto un importante cambiamento nella diagnosi, nella classificazione del disturbo e dei disturbi ad esso associati (che fanno cioè parte dello spettro ossessivo compulsivo, caratterizzati da pensieri ossessivi e comportamenti ripetuti) al quale viene conferito un capitolo a parte.
Nella nuova edizione del DSM entrano a far parte del disturbo ossessivo anche il disturbo da escoriazione della pelle (Skin Picking Disorder), il disturbo da accumulo patologico (Hoarding), la tricotillomania e il disturbo da dimorfismo corporeo.
cosa sono le ossessioni?
Le ossessioni sono pensieri, impulsi o immagini mentali che si presentano ripetutamente nella mente di una persona e che vengono percepiti come intrusivi e sgradevoli. La caratteristica principale di questi pensieri è di essere involontari, assolutamente al di fuori del controllo delle persone che ne soffrono, e pesantemente negativi in quanto causano emozioni di paura, ansia, disgusto, colpa, ecc. Spesso gli individui che ne soffrono si sentono costretti a replicare continuamente dei comportamenti o a mettere in atto una serie di azioni mentali (compulsioni) al fine di diminuire il disagio fortemente significativo.
Chi soffre di disturbo ossessivo ha la chiara consapevolezza che le sue ossessioni, spesso bizzarre, sono esagerate o infondate ma nonostante ciò il dubbio che si insinua è così forte e il livello d’ansia così elevato che la persona non si renda più conto dell’irrazionalità dei pensieri stessi.
Il contenuto delle immagini, degli impulsi o dei pensieri può variare da persona a persona: ci sono individui che come Howard si preoccupano in modo eccessivo dello sporco e dei germi, altri che sono terrorizzati dall’idea di perdere il controllo dei propri impulsi aggressivi e di poter fare del male a qualcuno (anche ai propri figli).
Cosa Sono le compulsioni?
Le compulsioni, anche dette cerimoniali o riutali, si distinguono in comportamenti ripetitivi o azioni mentali.
I comportamenti ripetitivi sono quelli messi in atto da Howard, che sente il bisogno di lavarsi continuamente le mani. Altri esempi possono essere rappresentati dal bisogno di controllare se la porta di casa sia chiusa, di riordinare continuamente, di entrare dalle porte solo sul lato sinistro, di scendere dalla macchina poggiando a terra per primo sempre il piede destro, tenere sul tavolo gli oggetti sempre nella stessa posizione, ecc.
Le azioni mentali sono rappresentate, ad esempio, dal contare, pregare o ripetere formule superstiziose e hanno lo scopo di ridurre l’ansia e il senso di disagio provocato dai pensieri ossessivi. Il disagio non sempre è elevato e può caratterizzarsi anche come la sgradevole sensazione che ci sia qualcosa che non va (“not just right experience”). Le compulsioni hanno quindi lo scopo di ridurre l’ansia, dando origine a una sensazione di sollievo o di relativa sicurezza, anche se di solito dura molto poco.
Incidenza sulla popolazione
Il disturbo ossessivo compulsivo colpisce circa il 2-3% della popolazione, senza distinzione di età e di sesso. Ciò significa che ogni cento persone che nascono oggi, due o tre di loro svilupperanno un disturbo ossessivo nell’arco della propria vita. Facendo una stima approssimativa si può affermare che in Italia attualmente circa ottocentomila persone soffrono di questo disturbo.
Come dicevo non ci sono distinzioni di età, infatti può manifestarsi, oltre che nell’età adulta, anche nell’infanzia e nell’adolescenza, con sintomi evidenti e improvvisi (cioè in modo acuto) o, come avviene nella maggior parte dei casi, in modo subdolo e graduale.
Manifestazioni del disturbo ossessivo compulsivo
La natura del disturbo ossessivo compulsivo è molto varia, possiamo trovarci di fronte a ossessioni e compulsioni completamente diverse tra loro. Per questo il disturbo viene classificato attraverso delle sottocategorie.
Disturbo ossessivo compulsivo da contaminazione
Iniziamo dal nostro Howard, che è ossessionato dalla costante preoccupazione di potersi sporcare (le mani) o contaminare entrando in contatto con sostanze di ogni genere. Le persone affette da questo disturbo temono di potersi contagiare con escrementi, sporcizia, secrezioni del corpo, carne cruda (Howard infatti non sopporta la carne al sangue), sostanze chimiche, siringhe, solventi, ecc.
Quando si parla di contaminazione non si fa riferimento solo alle cose sopracitate ma ci si può riferire anche allo sporco, o così inteso, di natura sociale (il barbone, il tossicodipendente, l’anziano,…) o di natura metafisica (il diavolo, la negatività o il male).
La paura della contaminazione non fa sempre riferimento al timore di sviluppare una malattia, ma crea un disagio fortemente significativo, un forte disgusto all’idea di entrare in contatto con determinate sostanze o situazioni.
Le persone affette da questa particolare sottocategoria del disturbo si sentono costrette ad evitare una serie infinita di luoghi (come ad esempio i bagni pubblici, i supermercati, le chiese, gli ospedali, le stazioni ferroviarie ecc…) al fine di evitare di provare le sensazioni legate alla possibile contaminazione.
Nel momento in cui, invece, le persone pensando di essere entrate in contatto con una delle sostanze contaminanti ( o ritengono che sia un elevato rischio che ciò sia accaduto) mettono in atto ripetuti e particolareggiati rituali di pulizia, lavaggio e sterilizzazione (le compulsioni) al fine di attutire la sensazione di contaminazione e diminuire il disagio ad essa connesso. Questi rituali possono durare da pochi minuti a molte ore della giornata, a seconda della gravità del disturbo.
Il disturbo ossessivo da controllo
Il disturbo ossessivo da controllo riguarda una serie di ossessioni e compulsioni legate a controlli prolungati che hanno lo scopo di prevenire “gravi catastrofi o incidenti” o di assicurarsi che tali evenienze non siano avvenute. I rituali di controllo messi in atto dalle persone che soffrono di questa sottocategoria del disturbo hanno lo scopo di indurre uno stato di tranquillità rispetto al dubbio di aver fatto (o non fatto) o di poter fare (o non fare) qualcosa che potrebbe danneggiare se stesso, i proprio oggetti o qualcun altro.
Le compulsioni in questo caso cercano di neutralizzare il senso di colpa: queste persone temono di sentirsi in colpa per aver commesso qualcosa (colpa da responsabilità) o per non aver fatto tutto ciò che era possibile per evitare che accadessero, o potessero accadere, eventi negativi (colpa da omissione).
Gli individui affetti da un disturbo ossessivo da controllo attuano così ripetuti controlli al fine di essere sicuri di aver chiuso bene la porta di casa, le finestre, il rubinetto del gas, gli interruttori della luce, la cassetta della posta, di aver spento i fari della macchina, aver staccato tutte le prese degli elettrodomestici non in funzione, di non aver investito nessuno, ecc.
Purtoppo questo tipo di rituali spesso coinvolge anche i familiari, che vengono investiti da continue richieste di rassicurazione o ai quali viene chiesto di fare i controlli al posto della persona stessa.
Disturbo ossessivo da ordine e simmetria
Il disturbo ossessivo da ordine e simmetria si caratterizza per il fatto di non tollerare che gli oggetti siano posizionati in modo asimmetrico o disordinato, perché ciò crea, nelle persone che ne soffrono, la sgradevole sensazione che “c’è qualcosa che non va”.
Chi soffre di questo tipo di ossessioni può passare delle ore a fare rituali di ordine e simmetria, cioè ad allineare e riordinare secondo una sequenza logica (colore, grandezza, …) libri, soprammobili, abiti, cd, ecc.
Tali pensieri ossessivi non sono necessariamente legati agli oggetti, ma possono riguardare anche la persona che ad esempio sente la necessità di avere al polso l’orologio sempre nella stessa posizione, di sistemare le maglie in una certa maniera, di portare sempre la stessa acconciatura. Ne conseguono ripetuti rituali di controllo e di messa in ordine davanti allo specchio che possono occupare intere ore di una giornata.
Disturbo ossessivo di tipo superstizioso
Il disturbo ossessivo di tipo superstizioso si caratterizza per il fatto di pensare che compiere o meno determinati gesti, pronunciare certi numeri, vedere certi colori o certe cose (cimiteri, carri funebri, manifesti mortuari), compiere certe azioni un certo numero di volte, determini l’esito degli eventi.
Chi soffre di questo disturbo ha l’idea che sentire determinati suoni considerati negativi (la sirena di un ambulanza), o leggere/udire determinate parole (diavolo, morte, satana, …) mentre si compie una certa azione li obblighi a ripeterla una serie di volte finchè il rituale non neutralizzi le negatività associata a quel suono o quella parola.
Il disturbo ossessivo di tipo superstizioso causa un disagio significativo in chi ne soffre, causando intensi stati di paura o terrore nei confronti di ciò che potrebbe accadere ed è spesso allarmato dall’idea che gli eventi negativi possano estendersi alla sua famiglia.
Le ossessioni pure
Si può soffrire di un disturbo ossessivo senza la presenza di compulsioni. Le persone in questo caso, sono spaventate da pensieri o immagini relative a scene in cui la persona stessa può attuare comportamenti privi di senso, sconvenienti, indesiderati o pericolosi per sé o per gli altri.
Il contenuto delle ossessioni pure può variare ed essere di tipo religioso, sessuale, aggressivo o sociale. Tra queste possiamo elencare:
- Il timore di fare del male a se stesso o agli altri: ci sono individui che hanno paura di usare coltelli o forchette, di fare del male a bambini piccoli (anche i prorpri) o di ferire i sentimenti degli altri;
- Il timore suscitato dalla presenza di immagini violente o terrificanti come visioni di omicidio, corpi fatti a pezzi, ecc;
- Il timore di pronunciare frasi oscene, bestemmie o insulti;
- Il timore di compiere atti sacrileghi o fare cose imbarazzanti;
- Il timore di essere responsabili di atti terribili come incendi e furti;
- Il timore di poter essere sessualmente perversi o pedofili.
Avrò un disturbo ossessivo compulsivo? Come fare a capire se si soffre di DOC.
Innanzitutto va fatta una precisazioni importante: è assolutamente normale, in certe situazioni, avere per la testa dei pensieri che ci tormentano, o essere preoccupati se dobbiamo fare un esame o pagare la rata del mutuo, o ancora essere in ansia per la salute di un nostro parente ammalato.
Le ossessioni si differenziano dalle normali preoccupazione per il loro contenuto. Le preoccupazioni si basano su paure fondate legate a reali problemi della vita quotidiana.
Dati scientifici hanno inoltre dimostrato che alcuni pensieri intrusivi e indesiderati, assurdi o sproporzionati rispetto alla realtà possono occasionalmente passare per la testa di tutti. È capitato quasi a tutti infatti di provare timore per non aver chiuso bene la porta di casa, o di poter perdere il controllo della propria automobile, pur essendo consapevoli dell’esagerazione di tali preoccupazioni.
Le differenze tra le ossessioni patologiche e i normali pensieri intrusivi sono di ordine quantitativo e ricorsivo, e non di contenuto. Le ossessioni patologiche presentano una maggiore frequenza, creano un disagio clinicamente significativo accompagnato da reazioni emozionali più intense, sono difficilmente gestibili e durano per molto più tempo.
Si può infatti ipotizzare la presenza di un disturbo ossessivo compulsivo quando i sintomi persistono creando ansia e disagio molto significativi o quando interferiscono in modo importante sulla vita quotidiana.
Cause del DOC
Le ricerche scientifiche hanno dedicato poca attenzione alle cause del disturbo ossessivo compulsivo. Sembra però che alcune caratteristiche individuali costituiscano un fattore di rischio che aumenta i pensieri intrusivi indesiderati che portano a sviluppare le ossessioni e le compulsioni.
Tra queste caratteristiche si possono individuare lo stress e l’umore disforico (stato d’animo caratterizzato da un misto di rabbia e tristezza). La ricerca clinica ha messo in evidenza come le persone presentino più frequentemente dei pensieri intrusivi in situazioni di stress elevato e come la tristezza aumenti la difficoltà ad ignorare e gestire la presenza di pensieri indesiderati.
Si ipotizza inoltre che l’alta sensibilità alla minaccia o al pericolo, l’alta frequenza di emozioni negative, l’elevato senso di responsabilità, la timidezza, la rigidità morale e la coscienziosità siano caratteristiche di personalità che possono predisporre allo sviluppo di pensieri intrusivi indesiderati.
La limitazione della vita quotidiana causate da DOC
Tra le cause più pesanti del DOC c’è sicuramente la limitazione sia nella vita sociale che lavorativa. La persona che soffre di questo disturbo è così stremata e spaventata dai continui rituali e ossessioni che cerca di evitare tutta una serie di situazioni al fine di non innescare questo tipo di pensieri.
Nei casi più gravi, gli individui, passano talmente tante ore al giorno a fare dei rituali che non riescono più a svolgere nessun altra attività, o comunque la portano avanti in modo discontinuo. Questo chiaramente incide in modo negativo anche sulle relazioni sociali, sia di amicizia che affettive. Si stima che il 50% delle persone affetta da DOC non riesce a mantenere un rapporto con il partner. Il disturbo inoltre tende a cronicizzare, quindi se non è trattato in modo adeguato può influire in modo pesantemente negativo su tutto l’arco della vita della persona.
Come si cura il disturbo ossessivo compulsivo?
Le evidenze scientifiche hanno dimostrato che i trattamenti risultati efficaci per la cura del DOC sono il trattamento farmacologico e la psicoterapia cognitivo-comportamentale, i due trattamenti devono essere associati in quanto i farmaci da soli possono risultare non del tutto efficaci e che la sola terapia farmacologica presenta elevati rischi di ricaduta.
Nei casi più gravi, dove la terapia cognitivo comportamentale associata al trattamento farmacologico non danno risultati soddisfacenti, si dice che la persona abbia un DOC resistente al trattamento e in questi casi è utile un ricovero in strutture specializzate dove vengono attuale le seguenti modalità di intervento:
- Trattamento farmacologico intensivo secondo i più recenti protocolli di intervento per il DOC resistente;
- Almeno due sedute alla settimana di psicoterapia cognitivo.comportamentale;
- Interventi di esposizione e prevenzione della risposta quotidiani;
- Interventi psico-educativi ai familiari del paziente;
- Interventi di prevenzione delle ricadute;
- Controlli periodici dopo la dimissione.
Il ricovero è consigliabile anche per chi presenta rischio di suicidio, per chi ha sintomi talmente gravi da impedire lo svolgimento delle normali attività di vita quotidiana o per chi ha situazioni familiari particolarmente complesse.
La psicoterapia cognitiva comportamentale per la terapia del DOC
È l’approccio psicoterapeutico più indicato per chi soffre di DOC, sia per bambini che per adolescenti e adulti. Si avvale di tecniche cognitive e di tecniche comportamentali.
Le tecniche cognitive hanno la funzione di far riconosce al paziente quali meccanismi mentali e di regolazione sono alla base del disturbo, per poi agire sui processi di pensiero che sono responsabili del mantenimento del disturbo stesso. Tra questi si possono ricordare i tentativi di controllo del pensiero, il timore esagerato di essere responsabili o colpevoli di catastrofi, l’incapacità di tollerare il rischio, ecc.
La terapia cognitiva permette inoltre di far capire al paziente le ragioni di imparare ad accettare le sensazioni spiacevoli generate dall’ansia e attraverso le tecniche comportamentale riuscire a non mettere in atto rituali e evitamenti.
Come prendere il primo appuntamento con la Dott.ssa Chiari
Per quanti fossero interessati a fissare un appuntamento con la dott.ssa Simona Chiari per i disturbi legati ai disturbi ossessivi compulsivi è possibile prenotare un colloquio. Visita la pagina dei contatti per maggiori informazioni
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Psicologa clinica e psicoterapeuta a indirizzo cognitivo costruttivista, esperta in psicologia giuridica, CTU per il Tribunale di Brescia, formatrice. Si occupa di disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi dell’umore, disturbi dell’apprendimento.