“…mi ha sorpreso al lavoro, mentre stavo parlando al telefono con un cliente… mi sentivo irreale come se non fossi parte di ciò che stava accadendo… ho cominciato a pensare che sarebbe potuto arrivare un attacco di panico… non volevo avere un attacco di panico proprio in quel momento, avevo paura che si trasformasse realmente in un attacco di panico… volevo uscire da quella situazione, scappare via… sentivo mancare l’aria, sapevo che se avessi avuto un attacco di panico non sarei riuscito a controllarlo… pensavo che potevo anche morire, che avrei avuto un infarto…mi sentivo in preda al panico…”
Nel disturbo da panico vi è un improvviso, e a volte inspiegabile, attacco caratterizzato da un numero elevato di sintomi fisici (sensazione di soffocamento, capogiri, sudorazione, tremore, brividi,…) e cognitivi (paura di morire, di diventare pazzo, di perdere il controllo) che aumentano progressivamente o si manifestano entro un periodo di 10 minuti. Inoltre la persona può percepirsi come distaccata da se stessa e dal proprio corpo, o sperimentare un senso di irrealtà del mondo.
Gli attacchi di panico possono essere legati a situazioni specifiche (luoghi affollati, ascensori,…) oppure prodursi spontaneamente, in modo inaspettato.
Si parla di agorafobia quando l’ansia riguarda il trovarsi in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile (o imbarazzante) allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile aiuto in caso di attacco di panico inaspettato. In questo caso la paura riguarda tipicamente situazioni caratteristiche che includono essere fuori casa da soli; essere in mezzo alla folla o in coda; essere su un ponte e il viaggiare in autobus, treno o automobile. In genere queste situazioni vengono evitate, o sopportate con molto disagio e con la paura che si manifesti un attacco di panico. Di solito le persone che temono queste situazioni tendono a farsi accompagnare da una persona significativa.
Cause del disturbo da panico
Di solito il primo attacco di panico si manifesta in seguito a un periodo di forte tensione o stress elevato. Tra i fattori stressanti si possono citare:
- problemi sentimentali;
- lutti o malattie in famiglia:
- problemi finanziari e/o lavorativi;
- uso di alcool/droghe;
- ipoglicemia causata da una dieta;
- mancanza di sonno;
Il circolo vizioso del panico
La costruzione del circolo vizioso del panico avviene perché l’individuo interpreta erroneamente le sensazioni fisiche e psicologiche associate all’ansia. Viene così provata “la paura della paura” dove avendo già sperimentato uno o più attacchi di panico, l’individuo diventa particolarmente attento alle sensazioni corporee, interpretandole come un segno premonitore di ulteriori attacchi.
Trattamento disturbo da panico
La terapia cognitivo-comportamentale si è rivelata molto efficace nella cura degli attacchi di panico. Studi condotti in diversi paesi dimostrano che più dell’80% delle persone si libera degli attacchi di panico dopo un breve periodo di terapia.
In una prima fase vengono insegnate tecniche per la gestione della sintomatologia ansiosa. Successivamente si aiuta il paziente ad abbandonare le credenze disfunzionali, che davano origine alle interpretazioni catastrofiche, dando vita a nuovi panorami, immaginando possibilità infinite di essere, e percorrendo tutti i gradi di libertà che, imprigionati nelle vecchie credenze, fungevano da vincolo invalicabile.
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Psicologa clinica e psicoterapeuta a indirizzo cognitivo costruttivista, esperta in psicologia giuridica, CTU per il Tribunale di Brescia, formatrice. Si occupa di disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi dell’umore, disturbi dell’apprendimento.