L’attività ossessiva non provoca solo sofferenza e disagio, in un qualche modo genera anche sollievo in coloro che possono essere definiti ossessivo-compulsivi.
Il senso di conforto ricevuto tramite la sintomatologia ossessiva, però, è puramente immediato e il suo esito a breve termine ha un peso specifico inferiore rispetto ad un esito di valore simile o superiore, ma che intervenga a lungo termine.
Dunque, anche se per la maggior parte degli esseri umani è “meglio un uovo oggi che una gallina domani”, è bene mettere in atto soluzioni che possano donar sollievo a lungo termine.
Gruppi di auto-mutuo aiuto: l’efficacia nel DOC
Gli approcci maggiormente utilizzati per giungere a questi risultati sono vari e di seguito ne sono citati alcuni. Son molte le persone che hanno un disturbo ossessivo compulsivo, più di quanto si possa pensare. I così detti DOC coinvolgono trasversalmente molte delle sfere che riguardano la nostra vita; così, è facile che tale disturbo si possa riscontrare frequentemente.
L’alta incidenza dei DOC è stata colta anche come un aiuto, poiché se come si suole dire “l’unione fa la forza”, allora i gruppi di auto-mutuo aiuto possono dare benefici reciproci. Tali gruppi servono per sostenersi vicendevolmente nella battaglia contro il disturbo ossessivo-compulsivo e molti dei partecipanti riferiscono che far parte di questo genere di gruppi li arricchisce sia per i contenuti trattati, nonché la storia personale altrui, sia per i “trucchi” condivisi, i quali possono essere delle scappatoie efficaci per alleviare i fastidi legati al disturbo.
L’esperienza di non essere soli, scoprendo che ci sono molte altre persone che soffrono di ossessioni e compulsioni è molto importante per il rinforzo che si può ottenere e perché si può scoprire sempre qualcuno che ha avuto successo nel vincerle. I gruppi di auto-mutuo aiuto, inoltre, sottolineano quanto sia forte la motivazione personale che spinge a cercare sostegno per le proprie difficoltà, poiché capaci di trasformare l’esperienza altrui in risorsa per il miglioramento di se stessi.
La terapia comportamentale nel trattamento del DOC
Un’ulteriore valida alternativa per far fronte al disturbo ossessivo-compulsivo non può che essere la psicoterapia.
È riconosciuto universalmente che una delle terapie più efficaci nel trattamento del DOC è la terapia comportamentale, la quale si fonda su due principi: combattere il disturbo in maniera diretta, dedicandosi ai sintomi ad esso connessi, e lavorare su di sé e sulla propria situazione esistenziale, in modo da capire come il disturbo si sia insediato nella propria vita.
Ci sono forme di terapia diverse da quella puramente comportamentale, che privilegiano quest’ultimo aspetto, concentrandosi su problemi non solo attuali, ma anche passati del paziente. Nonostante ciò, però, è improbabile risolvere il problema solo in questo modo, poiché tecniche da mettere in pratica nel quotidiano sono fortemente consigliate per affrontare direttamente il DOC in modo che il colpo dato nei suoi confronti sia più immediato di quello che si otterrebbe solo tramite l’indagine dei vissuti passati.
Trattamento farmacologico del DOC
La terapia comportamentale può essere seguita ambulatorialmente, in day hospital o in una clinica. Tutto dipende dalla gravità dei sintomi, dalla presenza o assenza di altri disturbi e dall’intensità dell’assistenza di cui si necessita. Abbinabile alla terapia comportamentale vi sono anche i trattamenti tramite farmaci, che si sono dimostrati utili proprio per i DOC grazie alla loro azione sul metabolismo cerebrale. La loro principale azione è quella di far riassorbire la serotonina più lentamente, in modo che questa possa operare per più tempo.
Tutti i farmaci con tale effetto sono soggetti a prescrizione medica ed è stato possibile stimare che una parte pari a circa i due terzi della popolazione che ha assunto solamente i farmici per problemi relativi al DOC, abbia riscontrato dei miglioramenti circa l’intensità dei sintomi pur, però, non vedendoli scomparire mai del tutto. Qualora si facesse affidamento solo sui medicinali, è di circa l’80% la possibilità che si ripresentino i sintomi del disturbo ossessivo-compulsivo dopo aver terminato il trattamento farmacologico. Al contrario, però, se la terapia con i farmaci fosse unita a quella comportamentale, potrebbe dare grande sollievo. È importante che la somministrazione medica avvenga in maniera regolare e che si aspettino almeno quattro settimane prima di vedere i primi risultati sui sintomi. Come detto, i soli farmaci possono avere una potenza limitata, ma nonostante questo spesso sono consigliati anche affinché contribuiscano a rafforzare la sfera motivazionale del paziente, il quale, osservando del sollievo rispetto ai sintomi solitamente notati, potrebbe essere maggiormente incentivato a continuare i trattamenti avviati e a procedere con la terapia comportamentale per sradicare del tutto il disturbo.
Come è possibile notare le strade per far fronte al disturbo ossessivo-compulsivo sono varie, tutto sta nel cominciare ad intraprenderle. Per questo, però, non si è soli, contattaci per avere più informazioni a riguardo.
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Psicologa clinica e psicoterapeuta a indirizzo cognitivo costruttivista, esperta in psicologia giuridica, CTU per il Tribunale di Brescia, formatrice. Si occupa di disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi dell’umore, disturbi dell’apprendimento.