Il disturbo ossessivo compulsivo può evidenziarsi anche nei bambini, incidendo sulla loro quotidianità in maniera inizialmente silenziosa e via via sempre più insidiosa e forte. Sicuramente l’occhio di una persona esterna sarebbe a loro utile, poiché in grado di cogliere e appuntare tutto ciò che il bambino evita per paura delle ossessioni e ciò che scatena il rituale di cui è dipendente.
Ognuna di queste situazioni può essere valutata sulla base del disagio che genera nel piccolo ed è proprio per questo che tale misura non può essere effettuata da chi è un semplice osservatore, bensì appare essere necessario coinvolgere anche il bambino, chiedendogli come vive ogni singolo stimolo che sembra ostacolarlo.
Per alcuni bambini, però, questa richiesta è difficile da assolvere appieno poiché, specialmente chi è di età molto piccola, fatica a trovare le parole giuste per far capire agli altri il suo livello di sofferenza.
La metafora del termometro delle emozioni
Uno strumento che può essere d’aiuto in questi casi è un comune termometro. Che sia esso reale o semplicemente disegnato, in entrambi i modi è un buono strumento per approfondire le emozioni dei più piccoli, poiché capace di far verbalizzare loro ciò che sentono e il relativo grado di intensità usando una scala ben definita che va da 0 a 10 sul termometro delle emozioni. Una volta fatto ciò, sarà anche possibile ordinare in base all’intensità il tipo di emozione provata dal bambino in specifiche situazioni e preparare l’esposizione con prevenzione programmata. Questa tecnica prende il DOC di petto, preparando il soggetto ad affrontare i momenti che gli creano disagio.
La comodità di aver ordinato le sue emozioni dalla più facile da gestire alla più ostacolante, si può notare proprio ora! Non si chiederà al bambino di vivere qualcosa di eccessivamente forte per lui, ma solo di cercare di affrontare il primo gradino delle situazioni da lui descritte tramite il termometro delle emozioni, senza però mettere in atto tutti quei comportamenti che di solito attua quando si trova in quella situazione.
La prima reazione all’esposizione è dunque il sollievo? Ebbene no. Un bambino abituato a fare determinate azioni per tranquillizzarsi laddove ne senta il bisogno, farà sicuramente fatica ad abbandonare questo sistema ormai consolidato. Di conseguenza, la sua ansia potrebbe anche salire, ma questo sarebbe solo per un breve periodo di tempo, in quanto riabituandosi ad affrontare le situazioni valutate meno disagianti, il bambino si darebbe forza per riuscire nei medesimi successi anche in quelle reputate più difficili da sostenere. Il termometro delle emozioni può essere un buono strumento per tener traccia non solo del tipo di sgradevolezza sentita prima dell’esposizione programmata, ma anche per segnare eventuali miglioramenti man mano che si procede con questa tecnica.
L’importanza di imparare a gestire lo stress
I bambini con DOC riferiscono che i propri sintomi aumentano in concomitanza con alti livelli di stress, questo porta alla diretta conseguenza che imparare a gestire lo stress sia uno dei migliori metodi per prevenire il ritorno dei sintomi del disturbo ossessivo-compulsivo. Lo stress, infatti, è uno degli elementi dell’ambiente esterno che non è possibile controllare, può cogliere tutti in qualsiasi momento e per svariati motivi. Ciò che può essere l’unica arma di attacco in tal caso, è la difesa, ovvero saper riuscire a gestire le circostanze più stressanti per ottenere il minor numero possibile di danni. Ci sono diversi trucchi da giocare per poter evitare le ricadute del DOC nel bambino a causa dello stress:
1. Dormire bene
Il sonno è fondamentale per avere le energie e le risorse necessarie ad affrontare la giornata e tutti i possibili fattori stressogeni che si potrebbero incontrare. Il letto non deve essere vissuto come uno spazio d’ansia, dunque è bene non far andare a letto i bambini finché non abbiano davvero sonno, di modo da andare nel letto solo per addormentarsi. È importante che il momento della “messa a nanna” non venga associato all’irrequietezza, bensì alla rilassatezza.
2. Fare esercizio fisico
Lo stress va combattuto non solo di notte, ma anche di giorno. Uno dei metodi più funzionali ad abbassare i livelli di tensione del corpo è il semplice esercizio fisico. Ciò che fa la differenza è dare ad esso una regolarità in modo che il corpo si abitui a scaricare l’agitazione in una specifica attività e senza che si accumulino livelli eccessivi di tensione repressa.
3. Creare una “to do list”
Man mano che si cresce, anche i bambini riceveranno maggiori mansioni e responsabilità e si accorgeranno di ciò. È bene che se anche dovessero ritrovarsi con molte attività da terminare, non si facciano prendere dal panico. Può essere sicuramente utile insegnar loro a fare una lista delle “cose da fare” con relative scadenze e priorità. In tal modo proveranno a gestire il proprio tempo affinché sia il più proficuo possibile, capiranno quanto tempo dedicare a determinati momenti, di non prendere troppi impegni e di non procrastinare eccessivamente. Ovviamente non dimentichiamoci che si parla di bambini! Quindi è bene fare in modo che questi si riservino almeno un giorno a settimana in cui non hanno attività obbligatorie da svolgere, in cui possano decidere con tranquillità e calma di fare ciò che più gli piace.
4. Mangiare bene
Il cibo è ciò che dà energia al nostro corpo, incluso il nostro cervello. Facciamo in modo che sia equilibrato, il più sano possibile e che non abbia elementi mancanti. In tal modo si avrà molta più energia e ci si sentirà meno affaticati e stressati, oltre che meno nervosi e suscettibili.
5. Esprimere emozioni e sentimenti in maniera adeguata
Un bambino è avvantaggiato nell’affrontare le difficoltà quotidiane se ha qualche figura, che sia adulta o coetanea, con la quale parlare e confidarsi. Una persona a cui esprimere ciò che sente e che possa comprendere quanto da lui riferito. Considerando che non è sempre facile dire tutto a certe persone, si può prendere in considerazione anche una valida alternativa, ovvero un diario su cui scrivere o disegnare quello che accade e come ci si sente.
6. Guardare con la giusta prospettiva
È poco costruttivo farsi abbattere da ciò che non va nella direzione che si desidera. È bene cercare di far passare questo concetto anche ai più piccoli, di modo da non considerare tutto o bianco o nero, ma ricordarsi che esistono anche molteplici scale di grigio. Il bambino dovrebbe arrivare a pensare, laddove dovesse trovarsi di fronte ai propri errori, che ci sono state altre volte in cui è riuscito in ciò che magari non pensava di riuscire, focalizzandosi, così, su ciò che va bene.
7. Non far guardare troppi telegiornali
La maggior parte delle volte i TG mostrano scene e situazioni di cronaca nera. Un bambino poco abituato a gestire le proprie emozioni potrebbe incorrere in preoccupazioni e ansie eccessive sentendo quasi esclusivamente brutte notizie tra le novità del telegiornale. Ci sono diversi modi per riuscire a tenere informato un bambino su ciò che succede nel mondo, ad esempio raccontare ai più piccoli le news oralmente. Questo può essere un buon modo per attutire l’impatto che le cattive notizie potrebbero avere su di loro, puntando ad usare un tono della voce rassicurante e abbinando le informazioni di cronaca nera a quelle di altro genere.
8. Praticare rilassamento
Anche solo una decina di minuti di rilassamento sono estremamente utili per riuscire a sentire il proprio corpo e a gestirlo dentro e fuori. I training di questo genere devono essere fatti quotidianamente per avere un’influenza sulla vita che scorre al di là di quei pochi minuti. E’ un’attività che può rivelarsi un buono spunto per poter fare qualcosa insieme in famiglia, riuscendo a non far sentire il bambino solo con il proprio DOC. Continuando a praticare rilassamento sarà anche più facile e veloce ottenere i risultati sperati da esso e mantenere livelli bassi di stress.
Questi sono solo alcuni consigli da tenere in considerazione qualora si abbia a che fare con bambini con disturbo ossessivo-compulsivo, ma è possibile provare tecniche di diverso genere per riuscire a far stare bene anche i più piccoli. Se sei interessato, contattaci e troveremo insieme ciò che può essere più adatto per te.
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Psicologa clinica e psicoterapeuta a indirizzo cognitivo costruttivista, esperta in psicologia giuridica, CTU per il Tribunale di Brescia, formatrice. Si occupa di disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi dell’umore, disturbi dell’apprendimento.