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Le famiglie cambiano forma e funzione nel corso del tempo, secondo una serie di stadi chiamati fasi del ciclo di vita.

Ciascuna fase comporta cambiamenti nel ruolo e nelle aspettative di genitore e nel ruolo e nelle aspettative di figlio, questo perchè la famiglia comprende il sistema emozionale di almeno tre generazioni: chi è venuto prima e chi viene dopo.

Quindi per un individuo sono fondamentali sia le relazioni con la sua famiglia nucleare, sia le relazioni con la sua famiglia estesa.

L’ARRIVO DI UN FIGLIO

La nascita di un figlio rappresenta una fase ben definita del ciclo di vita e porta con sé nuovi ruoli e nuovi compiti.

Diventare madre e padre significa acquisire una nuova qualità dell’identità adulta, qualità che si ottiene proprio attraverso la generatività.

Infatti la nascita del primo figlio simboleggia il proseguimento della propria storia personale e familiare.

Un figlio apre uno sguardo al futuro e impone una rilettura del passato con nuove lenti, per poter connetterlo con il presente: seppur qualcosa cambierà, ci sarà anche qualcosa che va mantenuto e trasmesso alla generazione futura.

Si inaugura un nuovo capitolo della storia genitoriale, ma si prosegue anche una storia plurigenerazionale.

Il figlio può essere pensato come il prodotto di due storie diverse: ognuno di noi porta con sé la cultura che la sua famiglia ha costruito sui temi della gravidanza, della cura e dell’educazione.

Più tali idee e progetti sono esplicitati dai partner, più sarà facile trovare un’organizzazione familiare condivisa e accettata da entrambi dopo la nascita del figlio.

E’ importante decidere su comune accordo cosa mettere nella valigia immaginaria del proprio figlio per equipaggiarlo alla vita, senza dare per scontato che quello che è importante per un partner lo sia anche per l’altro.

 

COMPITI DI SVILUPPO CONIUGALE: DA 2 A 3!

Un figlio rende visibile l’unione di due partner, facendoli diventare a tutti gli effetti una famiglia e segna l’inizio di un legame fra genitori e figlio, che è indelebile, in quanto si sarà genitore per tutta la vita.

Diventare genitori è un processo che si snoda nel tempo, che comporta un periodo di disorganizzazione e ricerca di un nuovo equilibrio sia nella coppia, dal momento che da due si passa ad essere tre, sia con la famiglia allargata.

Le modificazioni nella trama familiare che si verificano prendono in considerazione l’essere genitore, essere membro della coppia e l’essere figlio.

Il diventare genitori comporta il salire di una generazione, prendendosi cura della generazione più giovane e far posto al bambino all’interno del sistema familiare.

Da questo momento i coniugi devono imparare a interagire non solo come coppia, ma anche come padre e madre.

Le modificazioni del legame coniugale prenderanno in considerazione: la cura del bambino, la ridistribuzione del lavoro domestico e la gestione del tempo libero.

Il diventare genitori implica anche il fare spazio a una terza persona che ha diritto a occupare un posto e non può limitarsi a riempire un vuoto o a soddisfare unicamente un’esigenza del genitore.

Importante è capire insieme quale posto sarà assegnato al bambino nello spazio mentale della famiglia.

Diventare genitori comporta anche ristrutturarela relazione con i propri genitori nella direzione di una parificazione e di un avvicinamento psicologico perseguiti grazie al comune ruolo genitoriale e a una migliore regolazione della reciproca distanza.

E’ possibile ora sperimentare nuovi aspetti del legame perchè c’è la comune esperienza di avere dei figli.

Il compito della generazione “anziana” sarà quello di sostenere a distanza i figli nel loro nuovo ruolo e di partecipare alla vita dei nipoti assumendosi la nuova identità di nonni. Ciò sarà possibile se i nonni vedono i nuovi genitori come capaci.

Un forte sbilanciamento in questi rapporti può provocare sofferenza all’interno del nucleo familiare.

 

INFLUENZE SULLA GENITORIALITA’

Che cosa influisce sulla capacità di essere un genitore “sufficientemente buono”?

  1. l’esperienza vissuta come figlio influisce in modo determinante sul comportamento adulto nei confronti dei figli;

 

  1. c’è una stretta relazione tra l’essere genitori e il livello di soddisfazione coniugale: le coppie soddisfatte del loro matrimonio hanno una maggior probabilità di attuare uno stile genitoriale costruttivo.

L’essere genitori e l’essere coniugi sono due aspetti estremamente dipendenti.

La nascita di un figlio mette in discussione la già consolidata divisione dei ruoli

di una coppia, in quanto le future madri si aspettano aiuti pratici organizzativi e

supporto durante la gravidanza e il parto;

 

  1. le attese sociali nei confronti dei ruoli genitoriali: le donne ormai non sono più soltanto casalinghe e pertanto richiedono un maggior coinvolgimento dell’uomo nelle cure dei figli e nel lavoro domestico.

La donna assume una posizione di estrema fragilità, deve saper far combaciare

non solo il tempo del lavoro e il tempo della famiglia, ma anche mantenere i

contatti con le agenzie di socializzazione.

 

La famiglia ha un proprio ciclo di vita, che è qualcosa di diverso e di più rispetto alla somma dei cicli di vita individuali dei suoi membri. Lo psicoterapeuta familiare che si confronta con il gruppo famiglia si serve del racconto della storia per individuare la struttura che connette e ridare nuovi significati agli eventi.

Soprattutto nei momenti di passaggio, come la nascita di un figlio, lo stress familiare diventa più intenso e i sintomi patologici possono comparire più facilmente in caso di interruzione o deviazioni nel processo evolutivo.

I sintomi segnalano che la famiglia si è bloccata o sta procedendo con difficoltà nel passaggio alla fase successiva.

Chiedere aiuto e rivolgersi ad un terapeuta sarà allora utile a stimolare la ripresa normale dello sviluppo della famiglia.

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