Anche se pensiamo che il nostro cervello ne sia responsabile principale la nostra esperienza quotidiana e il modo in cui ci muoviamo nel mondo hanno origine nei nostri corpi attraverso l’azione del sistema nervoso autonomo.
È da qui che emergono le nostre storie su chi siamo come funziona il mondo che cosa facciamo e come ci sentiamo. È il nostro apparato biologico che plasma le nostre esperienze di sicurezza e connessione.
Sistema nervoso: il passaggio tra autonomo, simpatico e ventro-vagale
La storia del sistema nervoso autonomo ha inizio all’incirca 500 milioni di anni fa con un pesce preistorico chiamato plaoderma e con il ramo del sistema nervoso parasimpatico che conosciamo come dorso vagale. Per darvi un’idea di come funziona questa parte del sistema, pensate a una tartaruga che si muove con lentezza e costanza nel suo ambiente. Quando è spaventata, la tartaruga si immobilizza, sparisce dentro il suo guscio e attende, fino a quando non si sente sufficientemente al sicuro da fare nuovamente capolino nel mondo.
Immobilizzazione e sparizione sono le strategie di sopravvivenza del sistema dorso vagale.
Circa 400 milioni di anni fa, il sistema nervoso simpatico è emerso in un’altra specie di pesci, ormai estinti, chiamati acantodi. Con la nascita del sistema nervoso simpatico, questa specie ha ottenuto il movimento come ulteriore strategia di sopravvivenza, rendendo possibile la difesa ti attacco o fuga. Per farvi un’idea sulla difesa di mobilizzazione, immaginate uno squalo che attacca o un pesce che guizza via per scappare.
Infine circa 200 milioni di anni fa, è emerso l’ultimo ramo del sistema nervoso autonomo, il sistema ventro-vagale. L’energia di questo sistema, squisitamente mammifero, ci permette di sentirci al sicuro, di entrare in connessione, di comunicare. Per percepire la forza di questo sistema, riportate alla memoria un momento in cui vi trovavate seduti a parlare con un amico, pensate a una passeggiata nella natura, connessi con la terra, o se avete un cane o un gatto immaginateli accoccolati vicino a voi.
Per riassumere, il nostro sistema nervoso autonomo è composto dal sistema parasimpatico e dal sistema simpatico; il nervo vago fornisce i percorsi primari del sistema parasimpatico attraverso i rami dorsale e vagale. Tutti insieme, questi sistemi ci forniscono l’accesso a tre percorsi, e ciascuno di questi percorsi comporta un tipo specifico di reazioni. Ogni volta che è emerso un nuovo sistema, esso ha affiancato i sistemi più antichi, piuttosto che rimpiazzarli, e l’architettura del sistema nervoso autonomico è diventata progressivamente più complessa.
Esplorare i percorsi vagali
Il nervo vago non è un unico nervo, ma piuttosto un fascio di nervi che iniziano nel tronco encefalico e attraversa tutto il corpo raggiungendo e influenzando molti organi diversi lungo il suo percorso.
La parola Vagus in latino significa “vagabondo”, definizione appropriata se pensiamo alla lunghezza di questo nervo e al fatto che attraversa così tanti luoghi del corpo nella sua estensione.
Dal tronco encefalico il vago scende nella parte laterale del collo, dietro l’arteria carotidea, fino ad arrivare nella parte anteriore del corpo, per poi spostarsi nella gola, nei polmoni, verso il cuore l’addome, arrivando infine all’apparato digerente.
Per sentire il percorso svolto da questo sistema con le sue innumerevoli ramificazioni, ponete la vostra mano sinistra alla base del collo e tracciate con la mano destra il percorso del vago. Spostate la mano destra intorno al collo, giù per la gola fino ad arrivare ai polmoni, al cuore virgola e infine all’addome. Immaginate l’energia che si sposta lungo questo percorso.
Le informazioni che vengono trasmesse dal percorso vagale viaggiano in due direzioni: l’ottanta percento di esse si spostano dal corpo al cervello e il 20 percento dal cervello al corpo.
Quando siamo disconnessi dai nostri corpi, ci disconnettiamo anche dalla capacità di sintonizzarci con le informazioni essenziali che vengono trasmesse dal corpo al cervello attraverso il percorso vagale.
I rami ventrali e dorsali del nervo vago si distinguono sulla base delle modalità con le quali esso opera: dal diaframma in su e dal diaframma in giù.
Dal diaframma in giù ha inizio il regno del vago dorsale la cui responsabilità quotidiana e non reattiva è quella di regolare e promuovere una sana digestione. Quando viene attivato dalla modalità di sopravvivenza, il vago dorsale ci allontana dalla consapevolezza e dalla connessione, trasportandoci verso il collasso e l’immobilizzazione.
In questo stato di sopravvivenza, ci sentiamo disconnessi e intorpiditi e sperimentiamo la sensazione di esserci senza esserci e la sensazione di vivere la vita in maniera meccanica, senza che ci importi realmente.
Mentre i sistemi biologici si spostano progressivamente verso la modalità di risparmio energetico, soffriamo sempre più di problemi di digestione e tutto rallenta lo scopo di utilizzare soltanto l’energia necessaria a mantenerci in vita.
Speriamo che sparendo, diventando invisibili, ignorando ciò che sta accadendo o fuggendo da ciò che siamo, saremo in grado di sopravvivere.
Fuggiamo verso uno stato di non coscienza virgola di non percezione virgola di non essere.
Dal diaframma in su, invece troviamo il regno del vago ventrale. Questo è il luogo che ci permette di ancorarci alla sicurezza, di auto regolarci e co-regolarci. La frequenza cardiaca è costante, il respiro è spontaneo e ampio. Proviamo piacere nel vedere il volto dei nostri amici, siamo in grado di sintonizzarci con le conversazioni ed ignorare le distrazioni.
In uno stato ventro-vagale, siamo in grado di riconoscere l’emergere di un senso di disagio, di esplorare le opzioni a nostra disposizione, di chiedere e offrire aiuto. Siamo intraprendenti e pieni di risorse: La nostra attenzione è rivolta alla connessione con noi stessi, con gli altri, con il mondo e con lo spirito. Ci troviamo in uno stato di benessere.
Se di fronte allo stress ti trovi maggiormente in una condizione dorso-vagale significa che hai bisogno di strategie che ti permettano di spostarti nella modalità ventro-vagale, più efficace per affrontare le sfide della vita senza perdere la stabilità e l’equilibrio interiore. Contattami e insieme faremo in modo che tu possa sentirti ancorato ad una sensazione costante di sicurezza. Ricevo anche online.
Per un approfondimento puoi leggere l’articolo: Sistema nervoso autonomo e teoria polivagale
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Psicologa clinica e psicoterapeuta a indirizzo cognitivo costruttivista, esperta in psicologia giuridica, CTU per il Tribunale di Brescia, formatrice. Si occupa di disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi dell’umore, disturbi dell’apprendimento.