“Ci ho riprovato, sa dottoressa? Visto che non mi capita tutte le volte ci ho riprovato. E poi, d’altronde non ho potuto evitarlo perché mi serviva un bene di prima necessità… la Nutella.
Ci ho ho provato ma… me ne sono pentita quasi subito! Appena le porte scorrevoli mi sono scivolate davanti, con la loro tipica puzza di gomma, ho sentito montarmi l’ansia.
E quando ho visto tutta quella gente zigzagare coi carrelli, incapace di andare dritta io… ho iniziato a sentire il cuore pompare nelle orecchie, il pavimento sotto di me di gelatina (o forse erano le mie gambe?); quanta gente che c’era, tutti che guardavano me e io che mi chiedevo “che cosa succederà se svengo? Mi aiuteranno o mi passeranno sopra coi carrelli?”.
E l’ansia aumentava, mi sentivo sempre più debole, stavo male, dovevo andare via da lì al più presto!
E allora ho fatto più in fretta che ho potuto, ho preso quello che mi serviva e sono corsa alla cassa sperando che la vecchietta davanti a me non tirasse fuori il bancomat, che tanto poi non si ricorda mai il numero!”
Rosaria F.
La fobia da supermercato è una paura irrazionale e persistente che non rappresenta un pericolo reale per la persona che ne soffre, ma che può limitare in modo importante la sua autonomia. Nonostante chi ne soffre si renda conto dell’irrazionalità del proprio timore, vive comunque una condizione di terrore incontrollabile che lo porta, nei casi più gravi, a non riuscire a entrare nel supermercato.
In genere chi soffre di questo tipo di fobia fatica ad accedere a luoghi nei quali le “vie di fuga siano limitate” e mal sopportando situazioni molto affollate. In questi casi si parla di agorafobia.
Il termine agorafobia indica etimologicamente “paura della piazza”, quindi paura degli spazi aperti ma in realtà il significato si estende a tutte le situazioni in cui la persona teme di sentirsi male lontano da casa, dove la propria abitazione viene generalmente vissuta come rifugio e luogo sicuro.
La folla induce ansia, quindi quello che di per sé può rappresentare uno spazio neutro (il supermercato) fa paura per il solo fatto di essere popolato da gente.
Ciò che rende il supermercato così pericoloso è la paura:
- di perdere il controllo;
- di sentirsi male;
- di svenire;
- di essere colpiti da un infarto cardiaco;
- di rimanere privi di aiuto in pubblico;
in una parola di morire.
Anche se, a volte, la paura della morte imminente e’ una paura che rimane sotto al livello di coscienza, prevalendo una generica sensazione, pesante ma confusa, di allarme e pericolo.
Quanto più e’ prossima la sensazione di svenire tanto più la persona si avvicina al panico, che è un vissuto di paura, terrore e minaccia per la propria vita, che si accompagna a sintomi fisici quali sudorazione, palpitazione, senso di soffocamento, vertigine, tremore, ecc.
Al fine di porre un rimedio a tali sensazioni la persona può mettere in atto condotte di evitamento o necessitare di qualcuno che sia sempre al suo fianco per fare la spesa.
Perché il supermercato spaventa tanto?
L’osservazione clinica ha dimostrato che l’agorafobia e’ un sintomo che si manifesta quando qualcosa dentro la persona non sta funzionando in modo adeguato.
La psicoterapia è un valido strumento che aiuta la persona a sciogliere i nodi che l’hanno portata a non funzionare più in maniera adattiva e a scoprire quelle risorse che permettono di fronteggiare il supermercato senza timori.
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Psicologa clinica e psicoterapeuta a indirizzo cognitivo costruttivista, esperta in psicologia giuridica, CTU per il Tribunale di Brescia, formatrice. Si occupa di disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi dell’umore, disturbi dell’apprendimento.