La paura del giudizio degli altri è un sentimento che accomuna tutti gli esseri umani e deriva dal bisogno che ognuno di noi ha di essere accettato, apprezzato e riconosciuto dagli altri.
Nelle situazioni in cui siamo messi alla prova, dobbiamo affrontare un esame o veniamo valutati per le nostre prestazioni, la paura di ricevere un giudizio negativo si manifesta sotto forma di ansia che, quando risulta essere eccessivamente intensa e persistente, può provocare sofferenza emotiva e disagio psicologico diventando estremamente invalidante per la persona.
L’ansia che deriva dalla paura del giudizio degli altri è presente fin dall’infanzia e può persistere anche in età adulta, essa si manifesta in tre principali forme: ansia da prestazione, ansia generalizzata e ansia sociale.
Ansia da prestazione, ansia generalizzata, ansia sociale: le tre manifestazioni della paura del giudizio
Solitamente durante l’infanzia l’ansia da prestazione viene espressa dal bambino attraverso numerose richieste di approvazione e conferma da parte degli adulti, numerose richieste di aiuto e comportamenti di evitamento di situazioni percepite come giudicanti.
L’ansia sociale invece si manifesta attraverso comportamenti di isolamento ed evitamento di situazioni sociali ai quali il bambino è esposto (scuola, attività sportive ecc).
Inoltre difficoltà in alcune funzioni primarie come il sonno o l’alimentazione potrebbero indicare malessere legato alla paura del giudizio di genitori insegnanti o compagni.
Durante l’adolescenza l’ansia si manifesta o attraverso comportamenti perfezionistici, che portano a lentezza, insoddisfazione e inconcludenza, o attraverso comportamenti di menefreghismo e disinteresse nei confronti delle critiche, dei consigli e dei suggerimenti altrui.
In età adulta si impara a gestire l’ansia e la paura del giudizio degli altri perché si è più consapevoli sia dei propri punti di forza, sia dei propri punti di debolezza e per questo le critiche e i commenti negativi hanno un potere meno distruttivo e influenzano molto poco l’opinione che abbiamo di noi stessi.
Le strategie disfunzionali che alimentano l’ansia
Quando però non si impara a gestire in modo adattivo il giudizio degli altri, si tende a ricorrere a strategie disfunzionali che prevedono l’evitamento di quelle situazioni in cui c’è maggior probabilità di essere giudicati. Queste strategie sono poco funzionali in quanto, nonostante proteggano la persona, anziché diminuire l’ansia, la mantengono e l’alimentano poiché essa non viene affrontata ma solo evitata.
La tematiche che riguardano la giustizia, la morale, la distinzione tra bene e male, ciò che è giusto e ciò che sbagliato sono fortemente sentite da ognuno di noi e influenzano il nostro modo di pensare, i nostri comportamenti, le nostre credenze, le nostre aspettative e le nostre paure.
Influenzano così così tanto la nostra vita anche perché sono radicate a livello culturale-religioso nella nostra società. Basta pensare al giudizio divino presente in alcune religioni per cui, dopo la morte terrena, l’anima verrebbe giudicata da Dio che, in base alla bontà delle azioni commesse in vita, decide se salvarla o condannarla per l’eternità.
Anche molti disturbi psichici come depressione, anoressia e disturbi d’ansia sono legati alla paura del giudizio altrui, e in alcuni casi è la persona stessa che sviluppa un sé estremamente giudicante e punitivo nei propri confronti.
Come affrontare la paura del giudizio
Per evitare ripercussioni che l’ansia e la paura del giudizio possono portare sul nostro benessere è fondamentale che fin dall’infanzia i bambini vengano educati a un senso di giustizia positivo non troppo estremo o eccessivamente punitivo. In questo modo gli individui saranno in grado di costruirsi una buona immagine di sé e di sviluppare una buona autostima che è un importante fattore di protezione nei confronti del potere distruttivo che le critiche e il giudizio degli altri possono avere sulla nostra vita.
Se la paura del giudizio condiziona la tua quotidianità non esitare a chiedere aiuto a uno psicologo che ti aiuti a fronteggiarla e a superarla.
Se ti trovi in questa situazione, non esitare, contattaci!
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Psicologa clinica e psicoterapeuta a indirizzo cognitivo costruttivista, esperta in psicologia giuridica, CTU per il Tribunale di Brescia, formatrice. Si occupa di disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi dell’umore, disturbi dell’apprendimento.