Una ricerca condotta dal dipartimento di scienze umane per la formazione dell’Università Milano-Bicocca, in collaborazione con l’Università canadese di Manitoba, ha dimostrato che quando a scuola i bambini parlano a gruppi delle emozioni, con la supervisione e l’aiuto di un adulto, riescono ad aumentare la loro empatia e a migliorare le loro capacità cognitive.
Uno studio sulle capacità cognitive dei bambini
Nello studio sono stati coinvolti 110 bambini (tra i 7 e gli 8 anni) che frequentavano le scuole elementari della periferia milanese. I bambini sono stati divisi in due gruppi, il gruppo sperimentale e il gruppo di controllo, e hanno affrontato quattro diverse fasi della ricerca: pre test, training, post test, follow up.
Nella prima fase (pre-test), i bambini sono stati sottoposti a prove che valutavano le loro capacità di comprensione delle emozioni, la loro empatia e le loro capacità cognitive di teoria della mente, in modo da ottenere una base-line di partenza.
La fase di training è durata due mesi ed ha visto prevalentemente coinvolti i bambini del gruppo sperimentale che sono stati divisi in sottogruppi da sei.
Il compito da svolgere in questa fase prevedeva l’ascolto di alcune storie di carattere emotivo e successivamente una discussione sulle emozioni, sul loro significato, le cause, il loro controllo e la loro regolazione.
In totale sono stati svolti tre incontri e in ognuno di essi sono state prese in considerazione cinque emozioni: felicità, rabbia, paura, tristezza (emozioni di base) e senso di colpa (emozione complessa).
Ogni incontro era organizzato secondo quattro diversi momenti: all’inizio l’adulto presentava l’argomento centrale, successivamente veniva raccontata una storia di vita quotidiana, seguiva poi un momento di dialogo che si concludeva con un ragionamento finale da parte dell’adulto.
Ad ogni incontro veniva affrontato un tema diverso riguardante le emozioni. Nel primo ci si è concentrati sul comprendere l’espressione delle emozioni, nel secondo sul capirne le cause, nel terzo sul comprenderne le varie strategie di regolazione.
In questa fase di training i bambini del gruppo di controllo, una volta ascoltato il racconto, invece di partecipare alla discussione, dovevano fare un disegno.
Nel post-test tutti i bambini sono stati sottoposti nuovamente alle prove iniziali per verificare i cambiamenti avvenuti.
Il miglioramento
Dal post test è emerso che i bambini del gruppo sperimentale sono migliorati rispetto ai bambini del gruppo di controllo sia nella comprensione delle emozioni, sia negli aspetti cognitivi dell’empatia, sia nella prova che riguardava le capacità cognitive di teoria della mente.
Questo dimostra che discutere sulle emozioni in piccoli gruppi aiuta i bambini a sviluppare non solo capacità empatiche e sensibilità emotiva, ma anche la capacità di riconoscere pensieri e stati mentali altrui diversi dai propri, riuscendo ad assumere il punto di vista dell’altro.
Interventi focalizzati sulle emozioni, destinati ai bambini frequentanti la scuola primaria, sono quindi molto utili per un miglioramento delle loro capacità emotive e cognitive di teoria della mente. Discutere in gruppo sulla natura, le cause, e i significati delle emozioni può migliorare la loro capacità di attribuire stati mentali a sé stessi e agli altri e in base ad essi prevedere il proprio e l’altrui comportamento.
Ricorda: genitori felici significa figli felici!
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Psicologa clinica e psicoterapeuta a indirizzo cognitivo costruttivista, esperta in psicologia giuridica, CTU per il Tribunale di Brescia, formatrice. Si occupa di disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi dell’umore, disturbi dell’apprendimento.